Nonna Bigia in bicicletta

Nonna Bigia in bicicletta, un cane, una gatta matta


Favola musicale
flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, percussioni, voci recitanti e coro di voci bianche all’unisono.
testo di Giorgio Scroffi

Blog: Piccoli viaggi musicali 
Pubblicazione: Nonna Bigia in bicicletta, un cane, una gatta matta

 

 PRESENTAZIONE
Questa favola per bambini e per grandi esprime nel suo testo una evidente voglia di musicalità, offerta dalle relazioni di assonanza e rima tra le parole, dai cambi di ritmo collegati ai precisi caratteri dei personaggi, dall’emozione poetica sempre presente lungo il filo della storia.
Per questo si è rivelato semplice, ricavare da alcuni momenti della favola alcuni frammenti, che un coro di bambini potesse cantare, conservando intatta la natura originale del testo.
Come ogni favola che si rispetti, la presenza degli animali è importante, sia quando personificati assumono un ruolo definito, come per la gatta matta ed il cane sognatore, sia quando vengono richiamati in momenti immaginari, come per la rana e le farfalle. 
Così come le cose recuperano un senso di misterioso animismo, assai amato dai bambini, mantenendo la favola viva e vicina. La fila dei gelsi, la foglia cuoriforme, il cappello giallo, la noce celeste, la nuvola viola, il vento, il masso erratico, il mare in tempesta, la torta di carote colorano questa favola e accompagnano i dialoghi e i sentimenti.
I sentimenti attraversano il testo: l’amicizia, la delusione, l’avventura, l’allegria, la tranquillità…
Sempre però in modo delicato, sapendo quanto è utile alla vita il valore della leggerezza.
Certamente il personaggio centrale è Nonna Bigia, ciclista vagabonda che asseconda la gatta nella matta velocità alla ricerca del cappello di nonno Cirillo, ma che sa capire quanto è importante tornare a osservare il mondo con ragionevole lentezza, giocando ad imparare.
Ogni favola ha una morale, in questa emerge l’invito ai bambini di scoprire la realtà, di vederla coi propri occhi, con curiosità e pazienza, così che l’incontro dia quella cultura capace di tutelare la personale e comune libertà, lasciando che la notte ci trovi con la felicità nel cuore.
Giorgio Scroffi