Magnificat
1 versione: soprano, flauto e coro a 4 voci miste
2 versione: soprano, flauto, violino, violoncello e coro a 4 voci miste
testo di Emiliano Scalvini (1975)
* – In ricordo di nonna Ciana – *
Ebbene, io sarò il mio grembo
e partorirò tuo figlio.
E questa è la mia lode,
questa è la mia lode per te.
Sarò la madre beata
su cui hai disteso lo sguardo,
il tuo, migliore,
lo sguardo che fa nascere il mondo.
Spalancata la mia anima
raggiunge un cielo che non sapevo,
l’orgoglio si dissolve
come un pensiero vano.
Signore, pronuncio parole di fiducia
sollevando il tuo nome
e mastico il piacere di ringraziarti,
di lodare la tua volontà
Mi rendi madre e madre beata
e anche se un uomo non abita casa mia
so che il figlio parlerà alle mie orecchie
come vento benevolo che mitiga il deserto.
Ebbene, io sarò il mio grembo
e partorirò tuo figlio.
E questa è la mia lode,
questa è la mia lode per te.
Mi rendi madre e madre beata
cantata a più voci
mi fai destino compiuto
risoluzione d’attesa.
Il mio corpo sarà la mia preghiera
il luogo dove l’attesa dei secoli
si fa carne e spirito
dove il pensiero tuo per il mondo è un figlio.
Canterò con chi mi canta
perché il mio grazie arrivi a te.
Questo è importante,
che il mio grazie arrivi a te.
Ripercorro la sorpresa
lo scuotimento dell’anima
un brivido inatteso
una preghiera che diventa carne.
Ebbene, io sarò il mio grembo
e partorirò tuo figlio.
E questa è la mia lode,
questa è la mia lode per te.